Una vacanza straordinaria per Sophie, Brian e Cody, che insieme agli zii trascorreranno l'estate in mare, su un veliero chiamato La Vagabonda, per raggiungere l'amatissimo nonno Bompie.
Fare un viaggio del genere, però, non significa soltanto fare i conti con la furia improvvisa degli elementi, ma anche rischiare qualcosa di più: per esempio imparare a misurarsi con le proprie paure, a fidarsi degli altri, a guardarsi dentro. Alla grande avventura sull'oceano se ne intreccia un'altra, quella che vedrà Sophie navigare nella profonda, misteriosa corrente del passato, e darà a Cody la forza di essere finalmente se stesso..."
Ringrazio infinitamente chi, dopo tanti anni, mi ha fatto ritrovare questo libro tra gli scaffali della sua biblioteca e me lo ha prestato. Ciò che mi ha attirata di questo libro è stata prima di tutto la copertina, con quella ragazzina dai lunghi capelli verdi scossi dal vento in primo piano, le onde del mare, la barca, il cielo e i gabbiani. Una copertina che si è rivelata praticamente all'altezza del libro, e questa è una cosa che mi è capitata raramente.
Sharon Creech |
Lo stile di Sharon Creech è scorrevole, semplice e piacevole, adatto ad ogni situazione, sia essa grave o comica, ed è capace di catturarti e lasciarti andare alla deriva in questa storia di mare, amicizia e ricordi. L'unica critica -ma questa è una colpa della traduzione, non dell'autrice- è la traduzione del nome di uno degli zii, da Bridge a Ponte. Un nome parlante che in questo modo non viene del tutto apprezzato.
"Il mare, il mare, il mare. S'increspava incessantemente e mi chiamava. Vieni, diceva, vieni. E io andai, abbandonandomi, fluttuando, nuotando, ma il mare continuava a chiamarmi: Più lontano, più lontano, e io imparai ad andare in barca -barche a remi, gommoni, motoscafi e infine vele. Sfrecciavo sull'acqua accompagnata soltanto dal rumore del vento, della risacca e degli uccelli, che gridavano insieme: Più lontano, più lontano."Voto: 8/10